DARIO DELPIN
nasce nel 1950 a Versa, frazione rurale del comune di Romans d’Isonzo (Gorizia).
La sua attività artistica inizia in età giovanissima, seguendo il padre Francesco, pittore acquerellista. È con lui che dipinge le campagne friulane, le acque chete di Grado e i monti della Carnia, dimostrando subito di avere una sua indipendenza artistica, una personalità pittorica non ancora plasmata, ma promettente.
Nel 1971 conosce Paride Castellan, pittore di origine friulana vissuto però a Firenze fino alla morte. Castellan, allievo di Luigi Michelacci che, a sua volta proveniva dalla scuola di Giovanni Fattori, è il Maestro di Delpin, colui che gli dà rimproveri, gratificazioni, suggerimenti preziosi, stimoli notevoli e un generale arricchimento frutto di una rispettosa amicizia che dura fino all’ultimo, nonostante la distanza e l’età che li separa.
Castellan offre a Delpin anche la possibilità di conoscere il pittore Pietro Annigoni, di cui era amico, e che si dimostra molto disponibile nell’ indirizzare il giovane Delpin verso un’espressione artistica affascinante: l’affresco. Con questa tecnica esegue varie opere, anche su commissione.
Dopo le figure del padre, di Castellan e di Annigoni un altro grande uomo e artista entra nella vita di Delpin: Biagio Marin. Con il grande Poeta di Grado l’incontro ha qualcosa di magico e l’intesa fra i due nasce immediatamente. L’incanto esce dalle acque calme della laguna che costituisce il comune denominatore delle loro opere. Marin la descrive a parole con il semplice dialetto gradese, Dario con pennello e bulino. Nel 1983, la collaborazione sfocia nella cartella di acqueforti e versi “Laguna”, edita dal Centro Internazionale di Grafica di Venezia.
La passione di Delpin per le incisioni accresce negli anni Settanta, dopo aver ammirato una mostra di Piranesi, sull’isola di San Giorgio a Venezia. Da allora, la produzione di incisioni è stata continua e sono più di cinquecento le lastre incise, tra bulini, acqueforti, xilografie, ceramolli e puntasecche.
Di forte valenza culturale anche le collaborazioni con poeti e scrittori come Celso Macor ed Elio Bartolini, autori di opere in italiano e friulano. Accomunati dall’affetto per Versa, loro paese natale, Macor e Delpin pubblicano insieme alcune cartelle d’incisioni accompagnate da poesie in lingua friulana.
Un binomio intenso e di successo per evidenziare i valori sociali, artistici e culturali della gente e della terra del Friuli. Anche con lo scrittore Bartolini, Delpin condivide l’attenzione su aspetti e momenti della vita contadina di un tempo, sui mestieri scomparsi, sulle tradizioni perdute che vengono ricordate in una serie di incisioni affiancata dai testi del poeta – scrittore.
Il presente di Delpin è ricerca costante attraverso le nuove opere in tecniche miste. I temi sono quelli che richiamano il passato, attraverso gli oggetti della vita quotidiana come bricchi, setacci, tazzine, ma anche scorci del suo studio, in particolare delle librerie, dove sono raccolti i volumi degli artisti classici e contemporanei, e lì, appoggiate, ma non per caso, cartoline delle opere dei pittori preferiti. E poi vedute di Venezia, che richiamano i quadri di Turner.
Parallelamente continua la produzione grafica, con lavori di dimensioni importanti.
Dal 2013 è membro dell’Associazione Nazionale Incisori Contemporanei.
Le opere di Dario Delpin sono presenti nel Repertorio dell’Incisione Contemporanea di Bagnacavallo e in collezioni pubbliche, private, museali, italiane e straniere.
Le prime incisioni di Dario Delpin sono state tirate dalle stamperie d’arte La Stella di Palmanova e Cartesius di Trieste. Dal 1976 l’artista provvede alla stampa in proprio o si serve della stamperia d’arte Corrado Albicocco di Udine.
Note e scritti critici sul lavoro di Delpin sono stati redatti in varie pubblicazioni da pittori, critici e poeti, tra i quali: Elio Bartolini, Paolo Bellini, Giuseppe Bergamini, Remo Brindisi, Paride Castellan, Paola Cosolo Marangon, Nicola Cossar, Licio Damiani, Furio de Denaro, Cristina Feresin, Patrizia Foglia, Enzo de Martino, Gilberto Ganzer, Giulio Gasparotti, Marco Goldin, Celso Macor, Tito Maniacco, Eugenio Manzato, Biagio Marin, Claudio H. Martelli, Nicola Micieli, Carlo Milic, Fulvio Monai, Carlo Munari, Angela Nievo, Tommaso Paloscia, Luciano Perissinotto, Elisa Polidori, Paolo Rizzi, Enzo Santese, Sergio Saviane, Guido Signorini, Franco Solmi, Ferruccio Tassin, Natale Zaccuri, Daniela Zanella, Domenico Zannier e Sabrina Zannier.
Le opere
grafica e tecnica mista. Una piccola selezione delle opere